Le novità in materia di lavoro della Legge di Bilancio per il 2019

Dopo un iter particolarmente travagliato accompagnato peraltro dal rischio dell’esercizio provvisorio è finalmente approdata nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 302 del 31 dicembre 2018 la L. 30 dicembre 2018, n. 145 recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2019.

Le novità in materia di lavoro e previdenza sono dislocate in diverse parti del testo della legge e la loro sistematizzazione non è particolarmente agevole. Con riguardo alle più volte annunciate disposizioni in materia di pensioni (a parte la previsione della riduzione delle pensioni di importo superiore a 100.000 Euro già collocata nel testo della legge n. 145/2018) e di reddito di cittadinanza (tra cui anche il potenziamento degli organici dei Centri per l’impiego) la legge si limita a prevederne il finanziamento demandandone la concreta attuazione ai provvedimenti collegati alla manovra di Bilancio, di prossima emanazione e ad un decreto attuativo che vedrà la luce solo nella prossima primavera.

 

Più significative, rispetto alle misure che in questi mesi hanno avuto maggiore risonanza mediatica, sono alcune disposizioni di una certa utilità pratica le quali, al di là delle polemiche, dei rischi di denuncia di infrazione o di bocciatura da parte dell’Unione Europea, appaiono ad una prima complessiva lettura della Legge, rilevanti se raggruppate sotto tre grosse direttrici:

  • sostegno all’occupazione e misure di agevolazione alle assunzioni
  • sostegno alla genitorialità e alla famiglia
  • sviluppo economico

 

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