12 Mar COVID-19: smart working in emergenza possibile fino al 31 luglio 2020 con alcuni accorgimenti
L’emergenza delle ultime due settimane e l’intensificarsi delle misure di contenimento dell’epidemia COVID -19 adottate dal Governo dopo i primi decreti del 23 e del 25 febbraio scorso, ha portato, con l’entrata in vigore dei nuovi provvedimenti del 1°, dell’8 e dell’11 marzo ad estendere le misure a tutto il territorio nazionale stabilizzando anche le prescrizioni in materia di accesso alle modalità di lavoro da remoto attraverso il lavoro agile – regolato dagli artt. 18-23 della L. n. 81/2017.
L’ultimo decreto in ordine di tempo, il D.P.C.M. 11 marzo 2020 all’art. 1, punto 7), ferma restando la raccomandazione ai datori di lavoro di promuovere la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario e di ferie (prevista dal D.P.C.M. 8 marzo 2020) e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza che riguardano la PA, raccomanda ancora l’utilizzo da parte delle imprese e delle attività professionali della modalità del lavoro agile. Modalità che il Decreto del 1° marzo (valido fino all’8 marzo) aveva già reso possibile in linea generale fino al 31 luglio 2020 perché l’allargamento della misura a tutto il territorio nazionale risultava agganciata alla Deliberazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020 (richiamata anche nell’ultimo provvedimento) la quale ha fissato lo stato di emergenza per sei mesi.
Chi non aveva ancora avviato il lavoro agile ed in particolare molte aziende anche produttive, ha quindi effettuato in questi giorni una valutazione delle attività e ripianificato anche la produzione prevedendo chiusure, riduzioni di orario accompagnate alla fruizione di ferie e congedi ordinari – almeno in attesa degli ammortizzatori sociali annunciati dal Governo – e il ricorso alle modalità di lavoro da remoto attraverso il lavoro agile, svolto esclusivamente dal proprio domicilio. Fermi restando, pertanto, i principi guida in materia già previsti dalla legge (che vengono tradotti in precise regole di comportamento dirette anche a gestire l’emergenza), la possibilità di ricorrere al lavoro agile anche in assenza di accordo individuale, l’obbligo di rendere disponibile anche in via telematica l’Informativa su salute e sicurezza sul lavoro di cui all’art. 23 L. n. 81/2017, si è quindi risolta anche l’incertezza iniziale relativa all’obbligo di effettuare oppure no la comunicazione di avvio del lavoro agile.
Il Ministero del lavoro è a questo riguardo intervenuto espressamente con una propria GUIDA operativa (v. pdf allegato) diretta a gestire la fase della comunicazione che diviene semplificata ma comunque necessaria https://www.cliclavoro.gov.it/Aziende/Pagine/Smart-working.aspx.
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