Le regole sullo Smart Working sono finalmente legge. Primi commenti e questioni organizzative

E’ stato approvato definitivamente il Disegno di Legge sul lavoro autonomo non imprenditoriale, meglio conosciuto come il Jobs Act del lavoro autonomo. Nel provvedimento, che ha visto la luce dopo un lungo iter parlamentare, ha trovato collocazione anche la nuova disciplina in materia di “lavoro agile”.

Ma cosa è allora oggi il lavoro agile per il legislatore? La legge introduce una definizione di lavoro agile quale strumento – negoziale – atto ad incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”. Il mezzo per attuare questo obiettivo è uno strumento – negoziale appunto – caratterizzato da un accordo tra le parti (datore di lavoro e lavoratore) mediante il quale si definiscono le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa. Modalità del tutto nuove che presuppongono la condivisione – e relativa accettazione tra le parti – di una rilevante flessibilità organizzativa riguardante sia l’oggetto della prestazione –  che dovrà essere definito per “fasi”, “cicli” e “obiettivi”, sia i tempi e il luogo della prestazione – perché essa potrà essere resa “senza precisi vincoli di orario e di luogo”.

Con la casa editrice ESTE si è organizzato un primo approfondimento tecnico-pratico della nuova disciplina:

http://eventi.este.it/f/rnl.aspx/?mkd=1/wzp4fakf=v5ek8=y2z36f0ad=ALBERTO1GALANTE&x=pp&y4ESTE7IlNCLM .

 

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